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Ci portano via tutto !
Nel silenzio assoluto, salvo qualche timido sussulto, il territorio pordenonese sta per essere spogliato delle sue più importanti sedi istituzionali e di rappresentanza. Prefettura, Questura, Consorzio Universitario, Vigili del Fuoco, Comando provinciale dei Carabinieri, Camera di Commercio, Ente Fiera e altro ancora sono in procinto di essere cancellati o quanto meno declassati. Si sa che i responsabili dello scippo in atto sono i rappresentanti del Governo nazionale e regionale e che alcuni di costoro, cadendo dalla nuvole, fanno finta di arrabbiarsi, difendendo le posizioni di fronte all'opinione pubblica. Oltretutto, meraviglia anche i limiti della politica locale che poco s'impegna a difendere la nostra provincia, più propensa a rincorrere i problemi anziché prevenirli. E nel mentre accadono questi fatti per nulla fecondi per il nostro territorio, le scelte riformistiche perpetrate dalla Regione FVG prefigurano accorpamenti di servizi sanitari che la penalizzeranno ancora di più, portandoli nella vicina provincia della sinistra Tagliamento. Poco male se questa scelta contribuisse a migliorare le prestazioni in favore dei nostri cittadini. Invece, nella realtà dei fatti, succederà esattamene il contrario vanificando la pianificazione e la programmazione che la politica era riuscita a fare, con lungimiranza, nel passato. Quindi, non essendoci unità d'intenti dei vari rappresentanti istituzionali non potrà che esserci campo libero per coloro che, approfittando delle incapacità dei locali di difendere le posizioni, faranno scempio della nostra organizzazione territoriale. Declassamento di certe istituzioni, trasferimento di servizi come l'Arpa o parte del CRO di Aviano sarà una situazione che penalizzerà fortemente la nostra provincia che, oltre a essere già dissanguata sul piano produttivo e occupazionale, subirà l'onta d'impoverirsi anche sul versante dei servizi pubblici in generale. È facile, come fa qualcuno, trincerarsi dietro alla esigenza di approvare riforme a spron battuto senza prima riflettere con ponderazione sulle ricadute negative che potrebbero avere. Ed è quanto sta accadendo senza che nessuno abbia il coraggio o il buon senso di fermare coloro che a tutti i costi vogliono dare seguito a un disegno politicamente criminoso con il solo scopo di depauperare il pordenonese in favore di altri. Se questa situazione dovesse ancora proseguire imperterrita, noi farà altro che cancellare decenni di storia faticosamente coltivati per far crescere e sviluppare sotto il profilo economico, sociale e culturale la provincia di Pordenone. Ma si sappia inoltre che le responsabilità di un tanto non potranno che ricadere nei confronti della classe politica che oggi, con evidente insuccesso, governa la Regione.