Si faccia subito chiarezza!
Come previsto dal primo gennaio sono aumentati i pedaggi autostradali dell'A4! La novità è che il costo è stato contenuto al 7,1 anziché del 12,91% com'era previsto dal piano finanziario di Autovie Venete per la realizzazione della terza corsia.
Se da un lato l'utente dell'autostrada può tirare un sospiro di sollievo per il minor aumento , dall'altro molti potrebbero porsi la domanda se la terza corsia verra' completata o se i lavori si fermeranno per mancanza di risorse.
È una domanda legittima sentite le dichiarazioni del Presidente della Regione che vuole rivedere in ribasso il piano finanziario per la terza corsia.
Quindi, da più parti, si sente crescere la preoccupazione sul futuro che avrà la logistica del nostro territorio che senza un'adeguata rete infrastrutturale non potrà guardare con ottimismo al suo sviluppo economico, sociale e culturale.
E poiché lasciare nell'incertezza il completamento del più importante asse viario internazionale della Regione non depone a favore di un futuro migliore, é necessario fare subito chiarezza su una vicenda che sta assumendo contorni assai foschi. Sarebbe opportuno conoscere le intenzioni reali della Regione anche alla luce di una posizione non positiva del sistema bancario che vede profondamente indebolito il piano finanziario di Autovie causa le minori entrate derivanti dal pedaggio autostradale.
Oltremodo preoccupanti sono le volontà politiche espresse di ridurre il costo della terza corsia con l'evidente intenzione di bloccare i lavori fino a dove sono state appaltate le opere con la conseguenza di creare un collo di bottiglia sull'arteria viaria che acquisirà sempre più traffico essendo nella direttrice sud-est del Paese che porta ai Balcani.
Questa situazione, assai preoccupante, richiederebbe l'opportunità di portare la questione in Consiglio regionale per una franca quanto necessaria discussione se non altro per chiarire la linea strategica che il Governo vuole assumere e, più in particolare, quale sviluppo s'intenda assicurare al territorio.
Diversamente questo problema andrebbe ad aggiungersi alle tante altre questioni aperte che finora hanno solo contribuito a indebolire il sistema economico della realtà regionale.
Addì, 01 gennaio 2013