Comparto unico inefficace!
L'inefficacia del comparto unico ha precise responsabilità che non possono essere attribuite ai Sindaci, tantomeno all'ANCI.
Il vero è unico colpevole é l'inerzia della Regione, segnatamente del Governo di centro destra che in questa legislatura non ha saputo o, meglio, voluto procedere con riforme sostanziali del sistema delle autonomie locali e del comparto unico.
È opportuno ricordare che il precedente governo di centro sinistra aveva lasciato in eredità a Tondo una precisa norma di legge programmatica a cui doveva essere dato seguito con immediatezza.
Lo scopo era, da un lato, di spogliare la Regione di molte sue competenze trasferendole agli enti locali con le relative risorse finanziarie e, dall'altro, consentire alla Regione stessa di limitarsi a legiferare.
In questo modo il comparto unico avrebbe potuto raggiungere il suo scopo di efficientare il sistema dei Comuni rispondendo alle esigenze dei cittadini nell'ottica di avere una pubblica amministrazione più vicina alle loro esigenze.
Ma, purtroppo, come si sa, nulla di tutto ciò è stato fatto con la conseguenza negativa che è sotto gli occhi di tutti! Infatti il quinquennio che sta per concludersi ha contraddistinto il governo Tondo nel non essere riuscito a improntare alcuna riforma strutturale in tal senso, anzi in questi anni è aumentato il centralismo della Regione a discapito della autonomia dei Comuni. Ciò è la riprova del totale fallimento dei diversi assessori alle autonomie locali che si sono succeduti nell'arco della legislatura (prima Federica Seganti, poi Andrea Garlatti e ora Elio De Anna).
Ma in particolare tutti ricordano l'annunciata e mai realizzata riforma delle autonomie locali dell'ex Assessore Andrea Garlatti che di fronte alla sua incapacità ha ritenuto più facile rassegnare le dimissioni dal suo incarico giuntale.
Non ci venga, quindi, a dire, come fa De Anna, che per risolvere il problema bisogna assumere altro personale in Regione e che per bloccare l'esodo dei dipendenti comunali verso la regione con l'istituto del comando, possa essere considerata sufficiente la norma di legge che consente ai Sindaci di denegare l'assenso, perché il problema é molto più serio.
La realtà dei fatti é che purtroppo sono trascorsi inutilmente cinque anni che avrebbero potuto essere utilizzati per riformare tutto il comparto unico rendendo il sistema delle autonomie locali moderno ed efficace ma, soprattutto, utilizzando al meglio e senza sprechi i finanziamenti che annualmente vengono trasferiti ai Comuni senza alcun ritorno!
Trieste, 18 febbraio 2013