A4: chi è causa del suo male pianga se stesso!
Tondo, da quando è stato nominato commissario, si è dimostrato sempre contro la terza corsia.
Ha temporeggiato, infatti, per lungo tempo prima di prendere decisioni concrete, e ora che per immeritata competenza gli tolgono il commissariamento, osa lamentarsi e gridare “all’usurpatore”.
Chi è causa del suo male pianga se stesso, invece Tondo vorrebbe coinvolgere tutti nel suo pianto di coccodrillo!
È bene ricordare che sia Tondo che Riccardi davano l’idea di credere che per loro il paradiso sarebbe durato per sempre.
Di fatto snobbavano quanti, come me, e sollecitavano interventi rapidi per la terza corsia.
È ovvio ed evidente che sempre il tempo, se non usato bene, gioca a sfavore di ogni progetto e di ogni realizzazione.
Ma Tondo, in questa legislatura è stato bravo a demolire, più che a costruire, e il rischio della terza corsia è solo un elemento fra i tanti che vedremo non realizzati.
Il suo governo passerà non per le cose incompiute, ma per le cose ideate o programmate e non realizzate: come dire il governo delle parole e non dei fatti.
Ora, senza tante lamentele, ma con un’azione seria che solo lui può mettere in atto, con il sostegno di chi finora l’ha appoggiato, sostenuto e dato l’incarico di commissario, s’impegni a riprendersi questa competenza senza incolpare nessuno, e soprattutto senza chiedere aiuto a tutti.
Cadere poi squallidamente sulle questioni di personalismi mi pare proprio un’affermazione ingrata, propria di chi non ha saputo fare, e cerca giustificazioni che non può trovare e difese che non potrà avere.
Sarebbe meglio per Tondo, assieme a Riccardi, fare un mea culpa e rendersi disponibili solo ed esclusivamente a recuperare il recuperabile, con l’obiettivo di riuscire a salvare quanto in esecuzione, e pensare alla necessità della terza corsia, senza avere come unico obiettivo il solo fatto di mantenere l’incarico di commissario, che pare sia proprio l’unica cosa di cui si dispiace.
Trieste, 20 giugno 2012