ACCORDO CAPESTRO
L'Assessore regionale Peroni ha affermato in Consiglio regionale che con l'accordo del 2014 siglato tra Padoan-Serracchani, la Regione ci ha guadagnato 80 milioni nel 2017 e 90 nel 2018. Francamente, quanto dichiarato, non è una novità perché si tratta di una affermazione già nota. In realtà la Regione non ha guadagnato quelle cifre bensì ha perso un po meno di quanto ci avevano già tagliato lo Stato. Giova ricordare che con il patto Tondo-Tremonti del 2010 si era rinegoziato il patto Illy-Prodi. A fronte dell'ampio aumento delle entrate per l'irpef pensioni, Tondo-Tremonti avevano deciso di ridefinire una volta per tutte, le entrate regionali stabilendo quanto la Regione doveva allo Stato a titolo di concorso al federalismo fiscale cioè di contributo di solidarietà e perequazione tra regioni ricche e povere.
Successivamente, però, lo Stato ha violato questo accordo con i provvedimenti del 2011 e seguenti ed in special modo con i tagli lineari di Monti (risanamento fatto (non fatto) a spese solo di Regioni e Comuni, mentre la spesa Statale ha continuato imperterrita senza spending review significativi.
Quando poi si giunge al patto Serracchiani-Padoan le entrate della Regione erano state appunto ampiamente tagliate. Con l'accordo 2014 lo Stato ha fatto uno sconto sui tagli di circa 80. Ben poca cosa se si pensa che solo dalla rinuncia ad una causa in Corte Costituzionale poi vinta da Trento, si sono persi contestualmente 40 milioni della sanità (posti letto tagliati illegittimamente che inveceTrento vincendo ha conservato). In più la Regione ha firmato in bianco l'autorizzazione allo Stato di fare altri tagli indiscriminatamente (cosa della quale Bolzano si è guardata bene). Ed infatti subito dopo lo Stato con le successive finanziarie ha tagliato ulteriormente e la Regione Fvg è stata costretta a ricorrere in Corte Costituzionale (non è ancora avvenuta la discussione) contro il Governo "amico".
Poi, Peroni, allude anche alla sentenza n°188/2016 con la quale la Corte, censurando la Regione perché incapace di quantificare tagli illegittimi fatti con gli accantonamenti dello Stato a danno appunto del bilancio regionale, ha dovuto invocare la stima dei tagli, fatta - si badi - non dalla Regione ma dalla Corte dei Conti Fvg per arrivare all'unica sentenza favorevole alla Regione con la quale la Corte costituzionale ha rimproverato lo Stato di non leale collaborazione in quanto aveva omesso di dare alla Regione i dati esatti di quanto alla stessa competeva sugli accantonamenti unilateralmente da esso disposti.
Si tratta quindi di un'altra … “bianca” fatta dal Governo regionale che la stessa Consulta ci ha rinfacciato nel momento in cui però ci ha dato ragione riattribuendoci una parte dei predetti accantonamenti illegittimi (quelli a cui allude Peroni).
Nel 2017 scade l'accordo Serracchiani-Padoan e riprenderà vigore il Tondo-Tremonti. Questo ci darà maggiori entrate per cui lo Stato, in attesa di rinegoziare, probabilmente ricorrerà ad una norma ponte perché altrimenti non saprebbe come coprire dette entrate a lui mancanti.
Lì, 20 luglio 2017