MANCA CONCRETEZZA
Lombardia e il Veneto chiamano al voto i loro cittadini perché si esprimano con il referendum consultivo per ottenere l'autonomia delle due Regioni. L'ex Presidente della Regione Fvg, Tondo, dichiara il suo pieno e convinto sostegno perché in questo modo viene riproposto il tema del federalismo e in quanto la nostra Regione potrebbe divenire un modello da applicare a tutte le regioni del Nord.
Sulle questioni poste bisogna convenire che, in questi ultimi anni, i Governi nazionali hanno accentrato molti poteri allo Stato, indebolendo le regioni autonome senza però dimenticare che sono state potenziate quelle ordinarie. Quindi, non bisogna trascurare questa politica nazionale, tanto meno quella che con il referendum consultivo, potrebbe portare regioni del Nord a diventare autonome senza considerare le conseguenze che ne potrebbero derivare per la nostra Regione Fvg.
Il Friuli Venezia Giulia che già si trova in una condizione che ha fortemente indebolito la sua autonomia e specialità causa taluni provvedimenti legislativi nazionale e procedimenti amministrativi tra regione e Stato (vedi accordo Padoan-Serracchiani), potrebbe trovarsi di fronte a un nuovo pericolo. Infatti nella malaugurata ipotesi che le due più importanti regioni del Nord diventassero autonome e speciali, oltreché indebolire ulteriormente le nostre peculiarità, potrebbe essere il passo precedente all'assorbimento del Friuli Venezia Giulia. Quindi è d'obbligo una certa prudenza politica prima di auspicare l'autonomia altrui.
Però, ora, è meglio quindi tutelare i nostri interessi, recuperare le fette di autonomia e specialità che lo Stato ci ha sottratto con iniziative politiche forti. Già oggi le superficiali politiche svolte dal governo regionale di centro-sinistra hanno provocato danni forse irrecuperabili come le questioni finanziarie che consentono allo Stato di prelevare nostri denari come e quanto vuole, di Autovie Venete il cui progetto di diventare newco pubblica con Anas e Veneto si è arenato da quattro mesi, della benzina agevolata che vedrà la Regione costretta a restituire decine di milioni di euro e così via dicendo.
Certo è che il tema della nostra autonomia e, specialmente del rischio della cancellazione dalla nostra Regione è una questione che deve essere affrontata con profondità perché riguarda l'insieme delle nuove condizioni istituzionali in cui versa l'intero Paese.
In questo momento ciò che più conta, è essere nella condizione di fare una politica con un progetto concreto per evitare di farsi guidare dagli eventi anziché esserne protagonisti.
28 aprile 2017