Più si avvicina l'apertura dei seggi per il voto referendario del 4 dicembre e più s'infervora la campagna elettorale, diventando a volte pure cruenta per l'asprezza e la durezza tra le forze in campo. Fazioni che si battono per spiegare le ragioni del Si e del No e se ne vedono e se ne dicono di tutti i colori anche se, francamente, le provocazioni comportamentali provengono maggiormente dal fronte del Si (lettere per il Si agli emigrati all'estero; minacciose affermazioni che qualora vinca il No ci sarà il diluvio e così via dicendo).
Anche gli atteggiamenti di taluni esponenti politici lasciano molto a desiderare. A destra come a sinistra non tutti sono chiari con le posizioni politiche. A destra in molti fanno il doppio gioco anche se la maggioranza è schierata per il No. A sinistra dopo vari tentennamenti nel PD si è stata finalmente fatta chiarezza con la sinistra dem schierata senza se e senza ma per il No, escluso quel Cuperlo che tanto lascia a desiderare per il suo incomprensibile Si a fronte di un pugno di mosche promessogli dai pretoriani renziani.
Poi, ci sono certi leader PD, come Serracchiani, che pur schierata per il Si, fa una campagna elettorale sotto tono. Poiché è risaputo quanto sia determinata e tenace, c'è da chiedersi quale sia la ragione del suo comportamento. Forse agisce più nelle segrete stanze del suo partito o in qualche ristretto cenacolo. Luoghi che minuziosamente sceglie, conscia di non essere più nella condizione di attirare folle sia al chiuso sia all'aperto come invece accaduto ieri sera in piazza XX settembre a Udine per una manifestazione pro No che ha radunato più di un migliaio di cittadini.
Fermo restando il fatto che il declino politico della Presidente è inoppugnabile viste le recenti e cocenti sconfitte elettorali, non bisogna però sottovalutare che è consona ad annusare il cambio del vento e cambiare posizione come ha dimostrato negli ultimi anni, vedasi gli abbandoni di Veltroni e Bersani per esempio!
Non ci rimane altro che aspettare l'esito referendario ma stiamo certi che qualora prevalesse il No, la Presidente, da esperta amazzone qual è, è già pronta a saltare in groppa ad un altro cavallo.
Addì, 15 novembre 2016