SOLO MACERIE
Siamo oramai arrivati alla resa dei conti dell’attività politica, legislativa e amministrativa del governo Serracchiani. Il tempo intercorso dall’approvazione di importanti leggi come quelle della sanità e delle autonomie locali consentono oggi di verificarne l’efficacia. E, francamente, non sembra proprio possibile dare un giudizio positivo all’insieme delle attività governative del centro sinistra regionale stante le loro risultanze che mettono in chiara evidenza le numerose problematiche emerse e che hanno generato forti rimostranze sia degli operatori sanitari sia dei rappresentanti dei Comuni.
Leggi di riforma, così sono state forzatamente considerate dal governo regionale, che hanno messo in evidenza gravi lacune perché non ponderate. Non solo ci sono state forzate volontà di accelerare i processi di approvazione fregandosene della concertazione ma anche del coinvolgimento dei vari portatori d’interesse. Vedasi come esempio lampante la riforma degli enti locali con l’invenzione delle Uti (ben 18) in sostituzione delle 4 Provincie con la quale non si è saputo coinvolgere i Sindaci, in gran parte contrari, con il conseguente risultato che ha penalizzato i cittadini.
Il risultato è che allo stato attuale non si è concluso l’avvio delle Uti come pure il trasferimento del personale delle ex Provincie e le relative competenze alla Regione. Invece, la triste realtà é che le Uti non riescono a decollare considerato anche che alcuni Comuni non vi hanno aderito e altri, ancor più importanti come il Comune di Trieste, potrebbe presto uscire da quella di sua pertinenza. Insomma non sono stati creati solo pasticci ma disastri che comportano già da ora maggiori e rilevanti oneri finanziari con l’assunzione di nuovi dirigenti Uti. Senza considerare poi i ritardi da contenzioni giuridici indotti da queste scelte assurde frutto di una mancata programmazione preventiva che, tra l’altro, potrebbe generare un intervento della Corte dei conti.
Quindi una situazione preoccupante che mette in crisi l’intero apparato burocratico regionale e che evidenzia l’incapacità della classe politica ora al governo. D’altra parte non è un caso che la nostra Presidente é al 14mo posto dei governatori di Regione come gradimento.
Addì, 12 ottobre 2016