Controlli ambientali confusi
I controllori ambientali non sono più quelli di una volta. Infatti, di fronte alle grandi questioni ambientali, paiono confusi come fa pensare il Rapporto Stato Ambiente redatto recentemente dall'ARPA FVG. Dopo anni di assenza del Rapporto Stato Ambiente l’ARPA FVG, finalmente, ha provveduto alla sua nuova pubblicazione. Più che un Rapporto però sembra un riassunto (solo 38 pagine).
L’edizione è on line, ultramoderna. La forma è al top! Ma la sostanza? Non proprio considerate le numerose lacune; se ne citano solo due per brevità: i pollini hanno la stessa rilevanza dei rifiuti (per i quali incredibilmente non sono più riportati nel Rapporto stato ambiente gli indicatori riguardanti gli impianti, né quelli della produzione, recupero/gestione dei rifiuti non pericolosi e soprattutto pericolosi) e, incredibilmente, sono assenti i siti inquinati.
Nella Regione Friuli Venezia Giulia dove sono stati perimetrati da anni due Siti Inquinati Nazionali l’ARPA FVG deputata al controllo ambientale “si dimentica” delle aree di SERVOLA e di TORVISCOSA, oltreché delle decine di siti inquinati di interesse locale. Sicuramente è un “grande successo” nell’anno della legge sugli ECO-REATI che il governo targato PD ha approvato a maggio 2015.
Non è dato sapere il motivo di questo grave fatto. Si possono fare solo alcune ipotesi; che sia: la nuova organizzazione di ARPA FVG? Una “rapidissima bonifica” delle aree industriali di Trieste da parte della Presidente del Friuli Venezia Giulia, che lì opera come Commissario delegato di nomina romana? Non è dato sapere! È certo che sull'argomento nemmeno l’assessore regionale all’ambiente ha battuto ciglio visto che ha posto la sua firma sotto questo elaborato.
Intanto, nel silenzio delle Associazioni Ambientaliste, si attende l’arrivo della Commissione Interparlamentare per il traffico illecito in materia di rifiuti. E chissà se il nuovo Rapporto sullo stato dell’ambiente del Friuli Venezia Giulia sarà un regalo gradito!
Addì, 26 marzo 2016